Il Lecce non muore mai! Ma i punti cominciano a pesare. Le pagelle

LECCE – Nell’acquario del Via del Mare Lecce e Cagliari danno vita ad una grande partita in cui i padroni di casa fanno gioco ma vanno sotto di due gol a causa delle solite ingenuità. Il grande merito è quello di averci creduto fino alla fine ed in questo si riconoscono i grandi valori del gruppo agli ordini di Liverani.

PRIMO TEMPO – Lecce in piena emergenza, mancano Majer, Falco, Mancosu e Babacar. Liverani si affida a La Mantia, Shakhov, Tabanelli e Lapadula. Rispoli al posto del rientrante Meccariello.
I salentini comandano il gioco sin dai primi minuti ma si percepisce la grande qualità nelle giocate del centrocampo dei sardi.
Al 26esimo la partita prende una piega in controtendenza a quella che era stata l’inerzia dell’incontro fino a quel momento. La Mantia torna in copertura e nella corsa intercetta con un braccio in area un cross teso. Dopo il controllo VAR viene decretato il rigore, trasformato da Joao Pedro che batte un inoperoso Gabriel.
Il Lecce è ferito e reagisce con rabbia ed al 35esimo potrebbe pareggiare La Mantia su tiro da fuori area che incontra una deviazione dalla difesa ma Olsen è prodigioso.

SECONDO TEMPO – Partono molto bene i giallorossi, i quali sicuramente strigliati dal tecnico assediano la metà campo avversaria.
Al 51esimo grande uscita di Olsen su incursione di Lapadula.
Nel miglior momento dei salentini, al 67esimo Nainggolan sfrutta un errore di Tabanelli e senza farselo ripetere due volte incrocia alle spalle di Gabriel.
La partita sembra finita, l’atteggiamento sornione dei sardi e i troppi errori tecnici dei giallorossi sembrano lasciare poco spazio a possibili rimonte.
Tuttavia, Farias non sembra d’accordo, e subentrato al posto di Shakhov, si abbatte sull’incontro.
Al 81esimo in seguito ad un’incursione dell’ex Cagliari, si genera una mischia in cui la spuntano i centimetri di La Mantia appoggia di testa a porta vuota ma Cacciatore si esibisce in muro pallavolistico. Rigore ed espulsione. Lapadula realizza e succede l’impensabile. Nel cercare di recuperare la sfera per evitare perdite di tempo si sviluppa una rissa con un nervosissimo Olsen che reagisce in malo modo fino a smanacciare in faccia l’italo-peruviano. Per l’arbitro sono da espellere entrambi.
Al 89esimo Farias decide che il Lecce non può perdere, ubriaca tutti mette in mezzo a porta vuota ma Tabanelli clamorosamente calcia alto.
Non è finita, il Lecce è tutto in avanti ed il Cagliari all’angolo.
Al 92esimo siamo in zona Calderoni, che raccoglie in area ed incrocia sul palo più lontano facendo esplodere il Via del Mare.
La sensazione è che ormai si possa anche vincere ma il tempo scorre inesorabile e si chiude così.

SQUADRA – La partita contro i sardi ha evidenziato pregi e limiti di questa squadra. Cuore, grinta ed attaccamento alla maglia da un lato, tanti errori tecnici e difficoltà a saltare l’uomo dall’altro. In partite come queste si sentono le mancanze di giocatori tecnici ed estrosi, quelli in grado di saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. Farias è il chiaro esempio che per stare in serie A da giocatori con queste caratteristiche non si può prescindere. La speranza è che acquisisca una buona forma fisica ed una continuità che torni utile alla causa giallorossa.

SINGOLI – Liverani – Il tecnico romano è stato costretto dalle assenze ad una formazione obbligata e tatticamente ha indovinato tutto. Se la partita nel primo tempo non va per il verso sperato è additabile agli errori tecnici evidenziati dai suoi. Ci si chiede solo se arriverà mai il momento di provare ad inserire giovani di belle speranze che per loro caratteristiche oggi sarebbero potuti tornare utili come Vera e Lo Faso.
La Mantia – Avverte la pressione e si vede, vuole strafare ma manca la spavalderia e la sicurezza dello scorso anno. Deve convincersi che in serie A lui può starci benissimo. Timoroso.
Tabanelli – Tanta volontà ma le gambe non vanno alla velocità della testa. In difficoltà.
Lapadula – Con la grinta di questo periodo rincorrerebbe anche un orso, figuriamoci Olsen. Guerriero.
Calderoni – È l’uomo della provvidenza. Quando carica il sinistro ai tifosi del Lecce salta sempre un battito. Testimonial per la prevenzione cardiologica.
Farias – Ha semplicemente deciso che la sua ex-squadra doveva pentirsi di non aver creduto in lui. Stravolge la partita. Il Lecce lo aspetta sempre così. Vendicativo.

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