Tosca: amore, guerra, morte, gelosia, amicizia, ideali

Sono tanti i temi affrontati nell’opera lirica “Tosca”. Andata in scena, per la prima volta nel Gennaio del 1900, nel Teatro Costanzi di Roma, fu accolta molto calorosamente dal pubblico e meno dalla critica. Ma la grandezza di Puccini (Lucca 1858 – Bruxelles 1924), era proprio quella di saper parlare ai cuori, di entusiasmare con la semplicità dei sentimenti umani. Egli, seguendo quelle che erano le leggi del teatro sapeva “interessare, sorprendere, commuovere”.

“La Tosca” nasce come dramma storico in cinque atti, del drammaturgo Victorien Sardou, eseguito per la prima volta il 24 Novembre 1887 a Parigi ed interpretato dalla celebre Sarah Bernhardt. Nel 1892 fu rappresentato a Milano ed è qui che Puccini decise di trasformarlo in opera lirica, coinvolgendo Luigi Illica (Commediografo e librettista). Completò il lavoro nel 1899 dopo aver scritto – Bohème – e al progetto prese parte anche il drammaturgo Giuseppe Giacosa. Il libretto di Sardou fu ridotto in tre atti, sottraendo ad esso quei temi storico – realistici propri della prosa, ed enfatizzando il dramma amoroso.

Ad esaltare la caratteristica melodia pucciniana sono le romanze: “Recondita armonia”, “Vissi d’arte” e “E lucean le stelle”. Forse è anche per questo, per colpire dritto al cuore del suo pubblico, che – La Stagione Lirica di Tradizione della provincia di Lecce – ha deciso di concludere la sua quarantasettesima edizione con quest’opera. Coprodotta con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona e la Fondazione Rete Lirica delle Marche e realizzata grazie al Progetto artistico finanziato da Regione Puglia e Ministero della Cultura con la collaborazione del Comune di Lecce e del Teatro Pubblico Pugliese.

La regia del testo musicale e drammaturgico ha l’importante firma della soprano Renata Scotto, ripresa a Lecce dal regista Giandomenico Vaccari, le scene di Michele Olcese, i costumi di Artemio Cabassi, la direzione della M° Gianna Fratta (23 Dicembre) e del M° Eliseo Castrignanò (25 e 28 Dicembre), aiuti regia: Lorenzo Lenzi e Alessandro Idonea, direzione artistica di Giandomenico Vaccari e Maurilio Manca, l’allestimento delle scene, proveniente dai laboratori scenografici Sormani, ha consentito, senza dubbio alcuno, di riconoscere la Chiesa di Sant’Andrea della Valle, La Cappella “Attavanti” con l’enorme affresco della Maddalena, lo studio del barone Scarpia a Palazzo Farnese e la piattaforma di Castel Sant’Angelo.

La storia si svolge a Roma, nel Giugno del 1800, mentre è in atto lo scontro tra le truppe austriache, guidate dal generale Michael von Melas e quelle francesi, che culminerà con la Battaglia di Marengo e dopo un’iniziale sconfitta, vedrà il trionfo dell’esercito francese e del Primo console Bonaparte. Il pittore Mario Cavaradossi, interpretato dal tenore Dario Di Vietri, sta dipingendo una delle cappelle. In chiesa si nasconde Cesare Angelotti (il basso Andrea Tabili) ex console e fratello della marchesa Attavanti, che esce allo scoperto dopo aver riconosciuto l’amico Mario e che nuovamente si nasconde all’arrivo di Floria Tosca (la soprano Clarissa Costanzo). Tosca riconosce nella Maddalena appena dipinta, gli occhi della marchesa e lo accusa di averla tradita, ma ecco giungere il capo della polizia Scarpia (il baritono Leo An), in cerca di Angelotti, egli considera Cavaradossi suo complice. Per scatenare l’ira di Tosca e nella speranza di poter arrestare Angelotti, Scarpia le consegna il ventaglio, appartenente alla marchesa, ritrovato in chiesa. Viene arrestato e torturato Mario, tanto da indurre Tosca a rivelare il nascondiglio di Angelotti. In cambio della libertà del suo amato, Tosca finge di cedere alle lusinghe di Scarpia e dopo avergli fatto firmare un salvacondotto, preso un coltello dal tavolo, lo uccide. Intanto sulla piattaforma di Castel Sant’Angelo, Cavaradossi sta per essere fucilato, Tosca lo istruisce su come fingere la sua morte, perché i fucili sono caricati a salve. Capirà presto che non lo sono, e all’arrivo delle guardie si lascerà cadere dagli spalti del Castello. L’opera al Politeama greco di Lecce è stata molto apprezzata sia nelle due Matinées di sabato 17 e lunedì 19 Dicembre’22, definite “prove didattiche” e facenti parte del Progetto “Studenti all’Opera”, che nelle serate 23 – 25 e 28 Dicembre, dove ha registrato il sold out.

Molto coinvolgente la voce della soprano Clarissa Costanzo, classe 1991, nata a Caserta e Laureata al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, vincitrice di numerosi premi internazionali, attualmente è allieva dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Considerata una delle migliori interpreti del repertorio pucciniano, oltre ad una bella presenza scenica, ha dato prova di un’emozionante interpretazione, peccato per quel “Si” acuto, poco tenuto, che avrebbe reso perfetta la sua performance in “Vissi d’arte, vissi d’amore”. Non altrettanto a suo agio è apparso Dario Di Vietri, un bel giovane, ma goffo ed impacciato nei movimenti. Opinabile la scelta autoriale di farlo resuscitare dopo la dipartita di Tosca, costringendolo ad una levataccia disperata di braccia e ad una innaturale torsione del busto. La sua voce, seppur con una bella estensione, non appare omogenea, però ha indubbiamente talento. È nato a Bari, dopo gli studi al Conservatorio di Milano sotto la guida di Vittorio Terranova ha frequentato la scuola dell’Opera di Bologna. È stato allievo di Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli e Jaume Aragall. Grande voce, eccellente interpretazione e presenza scenica, quella di Leo An. Nato a Seul, si laurea in Canto all’Università Nazionale Coreana. In Italia studia col M° Pier Miranda Ferraro. Vincitore di prestigiosi concorsi lirici tra cui il Francisco Vinas di Barcellona, il Belvedere di Vienna e Voci Verdiane di Busseto. Attualmente è professore alla Anyang University in Corea del Sud. Nota di merito per il basso Andrea Tabili per la sua voce potente e limpida e per un’evidente padronanza del palco. Magistrale prova per l’orchestra filarmonica di Lecce e del Coro Opera in Puglia preparato da Emanuela Aymone, nonché del Coro di voci bianche del Coro Lirico di Lecce seguito da Vincenza Baglivo.

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