Salento & Dintorni – Quattro Colonne, una sola torre

A Santa Maria al Bagno, località marina frazione del Comune di Nardò, certamente preistorica e successivamente messapica e romanica (nel 272 a.C.), antica sede del porto “Emporium Nauna” con edifici e vasche per i bagni termali, dove sorgeva pure un’importante dimora dei Cavalieri Teutonici, si erge su una penisoletta rocciosa una struttura massiccia, nota ai più come le “Quattro Colonne”, ubicazione di un locale di tendenza, molto emblematico del divertimentificio salentino e del banqueting più tradizionale.

Eppure, quei quattro fieri e rassicuranti pilastri hanno una lunga storia…

In epoca medioevale Santa Maria al Bagno fu ripetutamente attaccata e saccheggiata dai pirati, dai Saraceni, dai Veneziani (nel 1484 dopo la caduta di Gallipoli), che senza remore rasero al suolo edifici, impianti e vasche termali, costringendo la popolazione a riparare nell’entroterra.

Così, Carlo V, nel XVI secolo, volendo difendere e rivalutare le zone costiere, fece edificare la Torre del Fiume di Galatena, per preservare le locali sorgenti d’acqua dolce presenti a Santa Maria, privando i pirati di una notevole fonte di approvvigionamento.

La Torre del Fiume di Galatea, a struttura tronco piramidale a base quadrata con bastioni angolari a pianta pentagonale ed un’altezza di 16 metri, sorgeva, appunto, su una fonte di acqua dolce – dalle rinomate proprietà diuretiche – e mostrava nella parte superiore un marcapiano con beccatelli.

Ma la parte centrale dell’antica torre crollò ben presto sia per ripetuti attacchi nemici che per fenomeni tellurici, lasciando a noi solo i quattro bastioni angolari, detti comunemente “Quattro Colonne”.

All’abbandono secolare è succeduto un periodo di grande recupero della zona, ove sorgono ormai residenze signorili prestigiose delle famiglie nobiliari, fino alla grande ricostruzione del XIX secolo, che ha fatto diventare oggi Santa Maria al Bagno una rinomata ed elegante località di villeggiatura, che si può pregiare di aver accolto e salvato negli anni oscuri della fine della Seconda Guerra Mondiale alcuni ebrei, in viaggio verso la loro Terra, scampati ai campi di sterminio.

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