Trepuzzi, Bande a Sud presenta Nicola Piovani

Trepuzzi (Le) – Note… molto più che a margine, sono quelle che domenica 11 agosto 2024, all’interno della manifestazione Bande a Sud – Suoni tra due mari, hanno entusiasmato il numeroso pubblico accorso nell’area Largo Margherita a Trepuzzi per ascoltare il concerto “Note a margine” di e con Nicola Piovani al pianoforte, accompagnato da Marina Cesari al sax, Marco Loddo al contrabbasso e Vittorino Naso alle percussioni.

Il maestro spiega che il titolo “Note a margine” intende evidenziare quell’abitudine, comune a molte persone, di appuntare, ogni tanto, sul margine della pagina, qualche dettaglio, di ciò che si sta leggendo, così come lo si fa con le partiture. Piccole “lucette” le definisce Piovani, utili per “riaccendere” la memoria.

La prima edizione, col titolo “Lecon concert” risale al 2003, quando la Commissione del Festival di Cannes gli chiese di presentare uno spettacolo nel quale lui stesso parlasse delle sue musiche e poi le suonasse.

Il concerto di giovedì si apre con la musica del film “La notte di San Lorenzo” di Paolo e Vittorio Taviani, composta più di quarant’anni fa. Di quel film, racconta il M° Piovani, quando dall’agenzia gli arrivò la proposta di musicare un film che parlasse della resistenza italiana, tra sé e sé commentò “un altro film sulla resistenza italiana” poi, lesse la sceneggiatura e capì che si trattava di un capolavoro poetico. Il tema della resistenza, all’epoca, sembrava quasi scontato, ma, visti i recenti accadimenti, continua il Premio Oscar Nicola Piovani, forse quei valori, ancora oggi, non sono del tutto scontati.  Ancora, cita Primo Levi evidenziando come la memoria sia un dovere. Poi, continua il racconto che riguarda Mario Monicelli sul set del film “Speriamo che sia femmina”. Un giorno, il regista Monicelli arrivò con il giornale che gli spuntava dalla tasca e, durante una pausa, Piovani glielo chiese in prestito, Monicelli motivò il suo rifiuto dicendo che bisognava avere rispetto per quelle persone che con sacrificio svolgevano questo lavoro.

Seguono le musiche dei film “Caro diario” e “La messa è finita” entrambi di Nanni Moretti. Un altro aneddoto è legato al grande Federico Fellini, con il quale Piovani ha avuto la fortuna di lavorare per ben undici anni e per gli ultimi suoi tre film.

Di Fellini artista è stato detto tutto, ma ciò che aggiunge Piovani, come nota a margine è un aneddoto che descrive Fellini come una persona che osservava tutto con meraviglia e sapeva trovare il bello anche laddove di bello ce n’era davvero poco. Piovani racconta di una piccola avventura mentre si trovava in macchina con lui di rientro a Roma dopo aver lavorato a Cinecittà. Fellini gli consigliò di prendere una scorciatoia invece della solita “Tuscolana” e così arrivarono in un luogo pieno di roulotte, con cumuli di sanitari e un fumo nero certamente procurato dalla combustione di copertoni, un luogo poco rassicurante per Piovani ma che agli occhi di Fellini appariva come un “meraviglioso paesaggio postatomico non aggressivo, nel quale perdersi”. “La voce della luna” è il film di Federico Fellini le cui musiche sono state composte da Piovani. Segue il ricordo di un film francese di Alain Ughetto, intitolato in italiano “Manodopera” ma il cui titolo originale in francese, tradotto letteralmente in italiano era “Vietato ai cani e agli italiani”. La musica successiva è quella de “Il pianino delle meraviglie” all’interno del film “Good Morning Babilonia” di Paolo e Vittorio Taviani, che durante la fase di missaggio si accorsero che in una scena, che si svolgeva negli anni ’20 a Hollywood, c’era il protagonista che entrava nella sala di un cinema muto ed iniziava a suonare. Piovani racconta di aver composto quella musica in pochissimo tempo, pensando a quell’omino chino sul pianoforte. Cosa doveva significare per lui e per tutti quei musicisti dell’epoca, molto talentuosi, accompagnare (il più delle volte con solo il piano, ma anche con vere o proprie orchestre, quando i soldi lo consentivano), le scene del film che nello stesso momento veniva proiettato? Al Cinema muto, aggiunge il maestro, non è mai mancata la musica e quando è arrivato il cinema sonoro c’è stata una crisi occupazionale impressionante e qualche suicidio. Ma Piovani ricorda di aver anche musicato tantissime storie che riguardano la mitologia greca: “La danza dei sette veli”, “I sette contro Tebe”, “Il volo di Icaro”, particolare “nota a margine” è il racconto che riguarda “Partenope” e la nota storia delle sirene metà donne e metà uccello prima e poi pesce, che decidono di sfidare le Muse, cui segue con più intensità il racconto sonoro del M° Piovani e degli altri professionisti, mentre vengono proiettati i disegni di Manara. Cita Thomas Mann, perché diceva che l’antica mitologia greca parla del destino dell’uomo e degli uomini di tutti i giorni, delle loro piccolezze e miserie. In particolare, gli psicologi hanno preso a prestito molti miti e battezzato vari disturbi attingendo dal mito di Edipo, o da quello, tanto attuale, di Narciso. Altra nota a margine per introdurre la colonna sonora del film “La vita è bella”, è la “mitologia biblica” dove ritroviamo una mela, quella che Adamo, incoraggiato da Eva mangiò, causando, come ebbe a dire Roberto Benigni “L’ira di Dio”.

La serata, che per i presenti restare impressa nella memoria, si è conclusa con le musiche “Tango della cimice” e un bis, che il maestro ha concesso molto volentieri, per premiare il pubblico di Trepuzzi, fermo, attento e soprattutto in piedi, e che, nota a margine, Piovani ricorderà per la lunghissima standing ovation.

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