Quando la memoria non fa un servizio alla memoria. Episodi incancellabili per chi ha vissuto gli anni della guerra hanno prodotto ferite insanabili inferte agli esseri umani che sfortunatamente si sono ritrovati a vivere in quel periodo storico. Uno studioso tedesco che ha conosciuto la deportazione ad Auschwitz, Henry Friedlander, scrive “Il regime nazista uccise con sistematicità tre gruppi di uomini: ebrei, zingari e disabili”. A questa fascia di cittadini si aggiunsero gli omosessuali e gli antifascisti.
Affinché non si debba rivivere più uno sterminio epocale, a Trepuzzi è stato organizzato dall’Associazione “Mani solidali” un incontro culturale finalizzato a serbare la memoria degli orrori subiti nel lugubre contesto della guerra mondiale. L’evento si svolgerà presso il contenitore culturale Cocù, centro polifunzionale sito in via Surbo il 24 febbraio alle ore 18,30 in cui si terrà un reading teatrale a cura della Compagnia Nord Salento Teatro, guidata dalla regista, Anna Blasi, non nuova a queste tematiche sociali.
Il titolo della manifestazione è “Per non dimenticare”, non un revival ma il racconto da parte di giovani attori della compagnia che leggeranno testimonianze e declameranno poesie scritte tra il 1942-45 da bambini ebrei di età compresa tra i 7 e i 13 anni, rinchiusi nel campo di concentramento di Terezin, una città di guarnigione a 60 km a nord di Praga in Boemia. Gli stralci delle tristi, abominevoli storie di vita narrate riguarderanno anche etnie Rom e Sinti piemontesi e lombarde perseguitate durante il conflitto armato e imprigionate in un lager a Novi Ligure. Il rendez-vous si presenta interessante , date altresì le esigue dichiarazioni pervenute circa lo sterminio di un’altra categoria di disabili, quelli del Terzo Reich. In realtà di codesta fascia debole resta ben poco in Italia rispetto alla ricerca tedesca e all’area anglosassone. Frattanto i brani tratti da un testo di matematica del 1936 metteranno a fuoco l’atroce campagna di persuasione occulta. Anche nell’anno 1939 resta memorabile il confino a San Domino, la più grande delle isole Tremiti, in cui in casermoni cementati erano costretti a risiedere gli omosessuali, con penuria di elettricità e acqua corrente. Il deplorevole trattamento comprendeva vite di settentrionali e meridionali studenti, operai, sarti, contadini e giovanissimi coartati ad una vita a dir poco grama.
Per quanto attiene a coloro che si opponevano al regime imperante sarà dedicato un particolare spazio alle testimonianze di due grandi della Storia, Giuseppe Di Vittorio, sindacalista maximo dell’Italia democratica (CGIL 1944-57), presidente della federazione sindacale mondiale, deputato dell’Assemblea Costituente dal 1946 al 1948 e alla Camera dal 1948 al 1957, esponente di spicco del P.C.I. nel dopoguerra e il filosofo, politologo e giornalista tra i fondatori del Partito comunista italiano e del quotidiano politico “L’’Unità”, Antonio Gramsci.
Il tutto animato dagli interventi musicali di due soliste, Roberta Piro e Annamaria Saggiomo.
Grazie Daniela, spero che il tuo articolo inviti molte persone a partecipare, perché non tutti sono a conoscenza della storia di quei terribili anni. Complimenti anche allo stile unico e all’ uso di una terminologia appropriata
Grazie cara, sempre calzanti i tuoi commenti