Porto Cesareo, Area Marina Protetta: avviata la terza fase del programma di gemellaggio “ASPIM”

L’Amp Porto Cesareo ed Parco Nazionale del Marocco insieme per la eco-sostenibilità ambientale e la tutela e salvaguardia di territori e specie


Porto Cesareo (Le) – Avviata la terza fase del programma di gemellaggio “ASPIM”, serie di attività iniziate in coincidenza con il “World Oceans Day”. Si tratta di fatto di iniziative importanti su base mondiale soprattutto per le collaborazioni e le sinergie avviate tra Unep/Map – Spa/Rac ed il Ministero Italiano dell’ambiente e della sicurezza energetica. Attività è bene sottolinearlo, che mirano a garantire, la gestione efficace delle aree specialmente protette di importanza mediterranea denominate appunto Spami. Il gruppo di lavoro impegnato, è costituito dai direttori delle Aree Marine Protette, team di professionisti che ha lavorato per garantire l’attuazione di politiche orientate alla conservazione delle biodiversità oltre che per lo sviluppo sostenibile nella regione vasta del Mar Mediterraneo. All’incontro hanno partecipato i funzionari e di massimi responsabili del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica d’Italia, Palm Island nature reserve, l’Area Marina Protetta Miramare, l’area Marina Protetta Porto Cesareo, Park National d’Al Hoceima, Daria Marina Protetta penisola del Sinis – isola di Mal di Ventre, l’Aires Marines du Nord Aspen Cap Bon, l’istituto superiore per la protezione alla ricerca ambientale – Ispra e l’Agir. Il programma di sinergie e gemellaggi, nasce nell’ambito del programma “Sviluppare e rafforzare una gestione efficace delle Aree Specialmente protette d’importanza Mediterranea (ASPIM)” del Centro di Attività Regionale per le Aree Specialmente Protette (SPA/RAC), componente del Piano di azione per il Mediterraneo delle Nazioni Unite, ed è finanziato appunto dal Ministero dell’Ambiente. Il piano di gemellaggio in particolare mira a sostenere la gestione sostenibile delle Amp Mediterranee che sono incluse nell’elenco ASPIM, o potenziali candidati tali, attraverso attività di cooperazione e scambio.

Le Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM) sono siti caratterizzati da un elevato grado di biodiversità, che hanno habitat particolari, vantano la presenza di specie rare, minacciate o endemiche, o che rivestono un interesse speciale dal punto di vista scientifico, estetico, culturale o educativo, e, elemento molto importate, sono siti gestiti in modo adeguato. Va anche evidenziato che ad oggi, molte Amp mediterranee non sono applicate, ne gestite, mentre le sfide quotidiane sono in aumento a livello regionale e mondiale. Il Mediterraneo infatti è mare ricco di tesori ecologici, paesaggistici, storici e culturali, minacciati da una lunga storia di uso umano. Per raggiungere con successo i propri obiettivi, proprio le Amp devono essere efficacemente applicate e poter contare su una governance che ben si adatti ai mutamenti naturali e sappia contrastare la pressione antropica sul mare. Per migliorare la resa delle ASPIM mediterranee, quindi, Ministero dell’Ambiente e SPA/RAC hanno coinvolto nel progetto del gemellaggio diversi paesi del Mediterraneo.

Tanta la soddisfazione del direttore di Amp Porto Cesareo dottor Paolo D’Ambrosio. “Si tratta di un tavolo di lavoro tematico di livello internazionale promosso dal MASE. Naturalmente noi siamo molto orgogliosi per essere stati selezionati a partecipare a questo evento – afferma entusiasta D’Ambrosio -. Lo scopo del meeting è stato quello migliorare il livello di protezione del Mar Mediterraneo attraverso il trasferimento delle buone pratiche di gestione e protezione ambientale delle migliori Aree Marine Italiane a riserve marine di altri paesi”. Poi l’annuncio della partnership. “L’Amp Porto Cesareo è stata gemellata con un Parco Nazionale del Marocco – afferma il direttore della Riserva Nazionale Cesarina. Nei prossimi mesi ospiteremo infatti una delegazione marocchina che farà visita nella nostra Amp. Obiettivo è far apprendere ai colleghi nord-africani, le avanzate tecniche di monitoraggio e restauro ambientale degli habitat impattati. Ritengo -conclude – che questi incontri rappresentano efficaci azioni di rete si scala internazionale, soprattutto perché consentono di migliorare l’efficacia di protezione della ASPIM (Aree Specialmente Protette del Mediterraneo) a beneficio dello stato di salute del Mar Mediterraneo”.

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