Nello sviluppo psicologico avvengono dei momenti in cui ci si ferma per monitorare il bilancio delle certezze raggiunto. Ciò non può non accadere se il viaggio è accompagnato da, scusando la ripetizione, accompagnatori. L’uno è sé, l’altro da sé, come emerge nei test psicologici. L’eroe è chi compie l’azione, l’autore della storia narrata e nel test della figura umana si configura come il sé nella prima parte, ossia sul primo foglio dove viene chiesto al cliente, secondo la terminologia rogersiana, di disegnare una figura appunto umana a caso e costruire intorno una storia.
La seconda consegna è la richiesta di uno schizzo di un’altra persona che spesso ha i tratti di come si vuole essere crescendo, in corso… d’opera. Queste due storie contribuiscono a rendere un tutt’uno che è frutto di 2 storie complementari e che aiutano il soggetto in crescita a scoprire quei particolari a tutti prima ignoti e che nel contempo restituiscono un aspetto di una persona unica e irripetibile.
Tutta questa impalcatura rende un’idea di personalità dell’esaminato ovvero del sottoposto al test nella sua espressione di colui o colei che è grazie alla storia non immutabile ma che… diviene, secondo la visione eraclitea.