Ambiente e ambientazione sono due termini diversi che condividono lo stesso nucleo. Il primo termine sta a significare un contesto di vita in cui si opera e ci si trova “racchiusi”.
L’ambientazione delinea un tempo e luogo nel quale si svolgono gli eventi della storia. Poi ve n’è un terzo l’ambientamento, il processo nel quale si struttura la relazione fra i soggetti e il nuovo contesto, il feedback che ne consegue è unico nella sua unicità, scusando la ripetizione. Ciò lascia trasparire la novità e l’inatteso. Tutto questo implica cambiamento e adattamento reciproci, un movimento che calza alla perfezione se pensiamo al significato che si attribuisce ad un buon comportamento nei confronti del pianeta.
E’ necessario fare fronte ad una presa di coscienza riguardo all’importanza dell’atteggiamento da privilegiare ai fini della direzione che si imprimerà alla nostra “Casa”, al Globo che ci avvolge. Di recente si è discusso nell’ambito dell’XI Edizione del Festival relativo alle” Conversazioni sul Futuro” di CMCC, acronimo di Centro (Europeo) Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Una vera scommessa in versione positiva sulla possibilità sempre più reale di invertire le sorti che vogliono il nostro pianeta come un argomento off limits e da cui prendere le distanze.
L’Agenda 2030 è uno strumento che se utilizzato ottimisticamente quasi in misura integrale può sovvertire l’ordine disordinato che segna il percorso della vita di ciascuno. I 17 obiettivi fissati da realizzare, si spera in sostanza tutti quanti, appaiono rassicuranti circa il destino dell’uomo sulla Terra. Entro il 2030, secondo l’ONU conseguiremo uno sviluppo sostenibile che comporta un programma d’azione adottato da 193 Paesi membri intenti a combattere l’estrema povertà, il degrado ambientale, le crisi sanitarie e le altrettante criticità. Perché ciò avvenga urge un’educazione che vada ad impattare la modalità tipica dell’uomo a inter-agire con i suoi simili e con l’ambiente, aprendo ad esso con una predisposizione alla meraviglia e al coraggio di fare proprio l’impegno a voler essere protagonisti felici del proprio domani. Si rintracciano segnali e indicazioni da seguire nell’ultimo libro di Ferdinando Cotugno dal titolo “Primavera ambientale” che rappresenta una pacifica rivoluzione su come calpestare la Terra svelando il segreto del successo dell’essere e dell’esserci e dei suoi significati.
Grazie Daniela, argomento molto interessante. Leggerò sicuramente il libro che ci hai consigliato perché penso che tutti dovremmo essere coscienti del grande danno che abbiamo causato alla terra in questi ultimi decenni .Sono sicura che il tuo articolo aiuterà molte persone a riflettere
Grazie, Anna, già Assessore alla Cultura. Il tuo commento è molto apprezzato e non solo da me