7di7 – L’amore è un concept album

“Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere”. (Wittgenstein)

Wittgenstein voleva dire che ciò che non trova un linguaggio non può essere conosciuto, così il campo del conoscibile è limitato a quanto viene definito dalle forme linguistiche.

A smentire il filosofo e i neopositivisti logici sta però il fatto che l’uomo, invece di tacere, ha inventato vari linguaggi artistici, per cercare di esprimere ciò che risulta inesprimibile a parole. Il proliferare delle arti ci dimostra quanto l’uomo sia insoddisfatto del linguaggio verbale, che non è in grado di comunicare tutta la complessità e la ricchezza della vita psichica.

In effetti, non riusciamo a dire tutto quello che sperimentiamo. Le parole sono lacunose, non solo perché si prestano ai lapsus verbali, ma anche perché sono affette da un deficit costitutivo proprio del linguaggio verbale.

Nel cercare di ricostruire la storia del linguaggio universale gli interrogativi irrisolti sono sempre di più; la musica (ma anche tutta l’arte in generale), dunque, rispecchia la struttura dinamica dei sentimenti.

Non isolare qualsiasi sentire in un determinato tempo preciso, come se fosse un’affettività del “hic et nunc”, tutto ha una storia che si riverbera nel presente e che cerca di protrarsi nel futuro. È come un frame di una pellicola: ha un senso perché preceduta e seguita da altri; ha una storia. Così anche i sentimenti, quelli che ti tengono attaccato alla tua storia, non possono essere isolati in un determinato periodo di tempo, non sono una canzone singola, isolata dal resto delle altre. L’amore abbraccia il tempo, l’amore è un concept album.

[button color=”” size=”” type=”outlined” target=”” link=””]FREAK OUT! –  THE MOTHERS INVENTION (1966)[/button]

Probabilmente è il primo concept – album della storia del rock tanto che anche Paul McCartney disse di essersi ispirato a lui per Stg. Peppers. Zappa descrive un’America ossessionata dai media e costituita da persone ignoranti e senza cervello, sotto la supervisione di una potentissima intelligenza autoritaria. Who Are the Brain Police? si chiede Zappa.

[button color=”” size=”” type=”outlined” target=”” link=””]SGT. PEPPER’S LONELY HEARTS CLUB BAND – THE BEATLES (1967)[/button]

Considerato uno dei capolavori del gruppo nonché una pietra miliare del pop la “Banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepper” non ha bisogno di presentazioni.  I brani contenuti hanno comportato 129 giorni e quasi 700 ore di registrazione.

[button color=”” size=”” type=”outlined” target=”” link=””]TOMMY – THE WHO (1969)[/button]

«So che non mi crederà nessuno, ma io sto davvero pensando di scrivere un’opera rock che abbia per protagonista un giocatore di flipper sordo, muto e cieco. Non sto scherzando, anche se per ora è solo un’idea che ho in testa. Non c’è niente di definito». (dichiarazione di Pete Townshed, pubblicata il 14 settembre 1968 alla rivista Rolling Stone)

[button color=”” size=”” type=”outlined” target=”” link=””]THICK AS A BRICK – JETHRO TULL (1972)[/button]

I testi sono stati presentati come opera di un bambino prodigio, il poeta Gerald Bostock che vinse un concorso di poesia presentando appunto il testo di Thick as a Brick, salvo poi venire squalificato per aver detto una parolaccia in diretta; In realtà Gerald non è altro che un personaggio inventato dallo stesso Ian Anderson. Con Thick as a Brick Anderson volle prendere ironicamente le distanze dalla “moda” stessa dei concept album tipica del rock progressivo, portando l’idea al suo eccesso.

[button color=”” size=”” type=”outlined” target=”” link=””]THE DARK SIDE OF THE MOON – PINK FLOYD (1973)[/button]

«The Dark Side of the Moon era un’istanza di empatia politica, filosofica e umanitaria che chiedeva disperatamente di venir fuori». (Roger Waters)

Lasciando più ampio spazio ai testi – scritti da Roger Waters – tutti incentrati sul tema filosofico degli aspetti che sfuggono al controllo razionale dell’animo umano, e ne costituiscono perciò il “lato buio”, cui il titolo metaforicamente fa riferimento i temi affrontati si risolvono nel conflitto interiore, il rapporto con il denaro, il trascorrere del tempo la morte, il rapporto conflittuale con l’altro da sé e l’alienazione mentale, quest’ultimo ispirato in parte dal crollo psichico sofferto da Syd Barret, membro fondatore.

[button color=”” size=”” type=”outlined” target=”” link=””]I ROBOT – THE ALAN PARSONS PROJECT (1977)[/button]

“I Robot … La storia dell’ascesa della macchina e il declino dell’uomo, che paradossalmente è coinciso con la scoperta della ruota … e avvertimento che la sua breve posizione dominante di questo pianeta probabilmente finirà, perché l’uomo ha cercato di creare il robot a sua immagine “.

[button color=”” size=”” type=”outlined” target=”” link=””]THE WALL – PINK FLOYD (1979)[/button]

Si tratta di un’opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink che, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un “muro” mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. I disagi, soprattutto infantili, che portano Pink a questa scelta drammatica sono la morte del padre verso la fine della Seconda guerra mondiale, la madre iperprotettiva, gli insegnanti scolastici eccessivamente autoritari ed avvezzi alle punizioni corporali e i tradimenti della moglie.

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