Si rivolge alle animaliste per chiedere grazia e trova giustizia

IMG 2214Squinzano (Le) – In seguito ad una segnalazione, fatta alla polizia locale di Squinzano, venerdì scorso è stato fatto sgomberare un ricovero per cani ritenuto inadatto ad ospitare il numero di cani ivi ricoverati. Subito dopo, ad opera di alcune volontarie animaliste di Trepuzzi, è stata alimentata sul web una vera e propria caccia alle streghe nei confronti del proprietario del ricovero, Emanuele Tarantino, con toni che via via sono diventati sempre più pesanti e infamatori. Ma la verità non è di chi cerca di gridare più forte. Abbiamo incontrato Emanuele e ci siamo fatti raccontare la sua storia.

“Sono stato incastrato da chi mi aveva promesso sostegno e aiuto! – Sono state le sue prime amare parole – Io, la volontaria animalista di Trepuzzi, l’avevo incontrata mesi prima e, nella speranza di essere aiutato, le ho parlato di me, della mia situazione; con entusiasmo le ho indicato anche il posto dove, con le mie mani, con tanta fatica e con l’aiuto della mia famiglia che mi è sempre accanto, avevo realizzato, per come ho potuto, un ricovero per i cani che ho raccolto per strada e che sarebbero sicuramente morti, se non fossi intervenuto. Lei mi ha assicurato che mi avrebbe dato una mano; mi ha fatto capire che aveva preso a cuore il mio caso e invece mi ha solo teso un tranello e, non contenta, in questi ultimi giorni, tramite i social, ha messo su una gogna mediatica, dipingendomi come un mostro, addirittura come un pazzo!

Continua, con lo sguardo affranto – Chi mi conosce, sa bene quanto ami gli animali, sa bene che fin da piccolo mi sono sempre preso cura dei randagi, spesso anche con l’aiuto di amici. Finché è stato possibile li portavo a casa mia per curarli e assisterli. Quando è diventata troppo stretta, ne ho affittata una in paese dove c’era un giardino bellissimo, tutto a disposizione dei miei piccoli amici. Me ne sono preso cura e mi sono anche attivato per trovare loro una casa, persone amorevoli che li adottassero. Non gli ho mai fatto mancare nulla e sempre tutto a mie spese, non mi riferisco solo al mangiare ma anche alle cure veterinarie. In passato ho chiesto aiuto alle istituzioni, ma queste mi hanno liquidato con promesse vaghe che hanno portato a un nulla di fatto. Successivamente, per non dare fastidio al vicinato, ho comprato un piccolo uliveto vicino Squinzano col preciso intento di costruire una struttura tutta per loro da sistemare e attrezzare al meglio delle mie forze e delle mie possibilità. Il mio sbaglio è stato quello di non negare il mio aiuto ai cani che ho trovato abbandonati per strada al loro destino. Di non restare indifferente al loro sguardo spaurito e speranzoso, per questo sono giunto a dare ricovero a 14 cani.

A questo punto la sua voce si incrina per l’emozione – Quando venerdì della settimana scorsa, dopo una giornata di duro lavoro, sono andato a governare le mie bestie, sono rimasto ammutolito dalla sorpresa e dallo sconcerto per l’accoglienza che ho trovato, manco fossi un delinquente. Ho notato subito che c’era qualcosa che non andava, non solo erano stati buttati per terra alla rinfusa, attraverso il cancello, dei croccantini per cani, ma ho notato anche che il terreno all’interno del recinto era stato artatamente imbrattato di liquami e deiezioni, quando io ogni giorno, dopo il lavoro, vado a pulire, a dar da mangiare e a tenere compagnia ai miei cani. Mi sono sentito tradito, umiliato, offeso, annientato, ho dovuto difendermi da calunnie e accuse. Era questo il tipo di aiuto che mi era stato promesso?

 Il dottore Tondo della ASL, che è venuto sul posto a constatare i fatti, ha dichiarato che i cani stanno bene, che non sono malnutriti, né tantomeno maltrattati, unico problema, lo riconosco, lo spazio angusto in cui erano stati ricoverati. Ho pregato perché non mi fossero tolti, perché ho paura per la loro sorte, ma non c’è stato verso. Sono riuscito a non farmi portar via solo Luna, la mia cagnolina che sta con me da 17 anni. Quando sabato li hanno portati via, i miei cani guaivano, mi chiamavano terrorizzati ma non ho potuto far niente. Nessun cane maltrattato si comporterebbe così. Se queste sono le mie colpe, allora, come me, sono colpevoli tutti coloro che hanno buon cuore e si prendono cura di questi poveri animali indifesi che chiedono solo amore”. Conclude con un nodo in gola.

A fare da contraltare alle basse insinuazioni che sono circolate sul web per infangare la reputazione e la rispettabilità di Emanuele, tante, tantissime sono state le persone che spontaneamente hanno preso le sue difese, testimoniando apertamente quanto la sua passione per gli animali sia vera e genuina, contrariamente a molti che sulla testa di queste povere bestie con la scusa di prendersene cura ci speculano senza ritegno. Questo ragazzo non è milionario… Non ha un lavoro che gli permette i lussi che magari ha qualcun altro, eppure dopo una giornata intera di faticoso lavoro… Correva ad accudire i suoi amici a 4 zampe”. Scrive una sua amica”. “Perché non si è data da fare per aiutare come poteva questo ragazzo?” ha chiesto qualcun altro. “Sempre a sparlare…. al ragazzo in questione dovrebbero dargli solo un premio x quanto tempo, denaro e amore spende per tutti questi cani da tempo ormai…” Sentenzia un altro. “ Io so chi aveva questi cani..e li ama veramente.. senza esaltare se stesso per ogni cane che “salva”! Ha chiesto aiuto in altri tempi e gli è stato negato…ieri invece di dire tante cattiverie determinate persone potevano aiutarlo a sistemare meglio quello che c’era e lui avrebbe continuato a curare i suoi cani..ma evidentemente è meglio per qualcuno che di Squinzano si parli sempre male”.

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