Lecce – In hoc signo vinces, non è solo la frase impressa sulla croce che appare in sogno a Costantino, ma il simbolico motto che traspare dalla Colomba dello Spirito Santo. E’ recente la ricorrenza della fondazione che conta più di sessant’anni del Cenacolo dello Spirito Santo. In tale occasione vi è stato un incontro di spiritualità pura alla Chiesa di Santa Maria della Pace a Lecce con i vertici della dirigenza nazionale. Prima dell’Invocazione dello Spirito Santo, momento clou della preghiera elevata al massimo del possibile coinvolgimento, ha avuto luogo un’introduzione sulla realtà della diffusione di tali cenacoli presenti a varie latitudini tenuta dal presidente dell’Associazione laicale “Potenza Divina d’Amore” che ha sede a Palestrina e il cui nome è Mario Busca, divulgatore itinerante dell’inno allo Spirito Santo.
Preceduto dalla storia che vede protagonista Suor Carolina il rendez-vous illumina, è il caso di dire, l’inizio dell’opera che opera, scusando la ripetizione, la sequenza dello Spirito Santo. Esattamente accade che nel 1963 la suddetta religiosa riferisse di sentire delle voci di cui fece menzione al sacerdote Padre Davide. Secondo il dispiegarsi di questo filo diretto con il Padre celeste da attribuirsi dunque all’Entità divina le si chiedeva di far nascere un tempio dedicato allo Spirito Santo, da porre, dopo lo scontro di ostacoli di percorso, a Palestrina. Ad ora a causa di estenuanti lungaggini burocratiche, nonostante le risorse messe insieme, pare che i lavori si siano fermati ad alcune colonne e alla cripta, in attesa di conclusione della struttura fisica muraria. A questa digressione di carattere informativo generale e di ordine di argomenti sul tappeto è seguito uno spazio meno intimistico ma di apertura all’insieme, la recita del Rosario. I partecipanti a turno, scorrendo i grani della corona rossa dello Spirito Santo hanno pronunciato i sette misteri in una comunione di grande risonanza. Dopo l’atto di Consacrazione in un continuum dettato prettamente da un intrinseco spirito aggregante è intervenuto con una interessante parentesi sulla Catechesi, Padre Basito ponendo tra i tanti temi quesiti rivolti ai convenuti sull’importanza particolare della genuflessione, “rito più frequente a Natale e il giorno dell’Annunciazione”, l’inchino sfodera attimi scanditi dallo Spirito Santo che permette all’uomo di entrare in contatto con Dio.
La Celebrazione della Santa Messa in chiusura presieduta dal succitato consacrato apostolo dello Spirito Santo nella sua accezione di inviato dall’Altissimo ha suggellato l’unione tra chi si è accostato a questa forma di preghiera corale verso Dio-Trinità con l’auspicio della “presenza” attiva, che ha trovato asilo nella pratica della micro-comunità cristiana. E come recita la storia del Rosario Meditato l’abbandono all’esperienza mistica trova concordi nel pensiero “Vieni, Spirito Santo! Riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore”.
Cara Daniela ,ero presente e posso dire che sei stata veramente brava nel raccontare nei particolari questo importante incontro. Il tuo stile è la tua fine pena faranno accostare senz’altro altre persone a questa realtà che molti non conoscono Grazie
Cara Daniela io ero presente e posso dirti che ha saputo raccontare nei minimi particolari questo importante incontro. Grazie al tuo stile e alla tua penna fine molti si accosteranno a questa nuova realtà .Un abbraccio
Grazie Anna, abbiamo tratto vitale alimento da quest’ interessantissimo incontro, vero