Aprire le porte della musica per educare alla bellezza senza tempo

L’Orchestra da Camera Morlacchi nell’Auditorium del Conservatorio «Francesco Morlacchi» in occasione del Concerto del 25 maggio 2022


Spesso, per indicare l’ingresso libero presso importanti istituzioni culturali, anche nel nostro Paese si ricorre all’uso della locuzione inglese Open Day. Accade nelle scuole, nelle università ma anche in altre istituzioni ed enti. Riferendoci più specificamente alle realtà con finalità formativa in area artistica merita un’attenzione particolare quella che ormai da diversi anni avviene nei Conservatori italiani, autentiche botteghe di apprendistato musicale che, già dalla loro costituzione, conservano tuttora il primato di qualità e specificità di insegnamento nel campo della musica. In sostanza, escludendo chi sceglie una formazione non accademica, i Conservatori italiani rappresentano l’ambiente più adatto per far crescere, valorizzare e proiettare i giovani talenti nelle diverse professioni musicali offrendo, a conclusione del percorso di studi (Triennio e Biennio), il Diploma accademico di I e II livello.

In questa occasione merita particolare attenzione il Conservatorio «F. Morlacchi» di Perugia, realtà AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) all’interno dell’Umbria, sito in una struttura d’impianto rinascimentale a due passi dal centro, e, al contempo, espressione della cultura del territorio.

Tale caratteristica architettonica porta spontaneamente a sottolineare che la regione è terra per eccellenza del Rinascimento umbro anche grazie all’influenza urbinate e di alcuni artisti toscani, ben presto si diffonde un proprio stile e personalità come Pietro Perugino o Bernardino Pinturicchio o lo stesso Raffaello Sanzio (umbro di formazione) contribuiscono fortemente alla nascita di un nuovo Rinascimento da quanto si può ammirare anche dal circuito museale dedicato a questa epoca.

Ritornando alla musica, e sorvolando sulla tradizione laudistica medievale, risulta doveroso evidenziare che già nel 1788 a Perugia è attivo il compositore napoletano Luigi Caruso appartenente, come formazione, alla prestigiosa scuola napoletana, fatto che idealmente unisce l’Umbria con la Puglia, considerando i tanti compositori di questa regione formatisi presso i vari Conservatori napoletani.

Il sottile fil rouge che lega la scuola napoletana all’Umbria è costituito anche da Francesco Morlacchi (Perugia 1784-Innsbruck 1841), allievo (1803-1804) presso Loreto di Antonio Zingarelli, maestro di cappella del santuario dal 1 settembre 1796 sino al 28 febbraio 1805 ma di origine e formazione napoletana.

A Morlacchi è intitolato il Conservatorio, e oltre che ricordarlo come compositore operistico va menzionato anche tra i musicisti che si sono adoperati per diffondere il teatro musicale italiano all’estero.

Opera lirica a parte, gli stranieri sono sempre più attratti dalla cultura e dalle grandi “scuole italiane” che hanno offerto da sempre grandi ingegni nell’arte della composizione, della direzione d’orchestra, del canto, del pianoforte, del violino, e di altre discipline.

Il Conservatorio accoglie inoltre numerosi studenti che provengono da paesi anche extraeuropei per formarsi musicalmente, ma anche presso la stessa Università per Stranieri o L’Accademia di Belle Arti «Pietro Vannucci» vi sono molte presenze, al punto che essi, successivamente, diventano “ambasciatori” della nostra tradizione musicale, dell’arte e della cultura italiana nel mondo.

Ecco allora come l’offerta formativa dell’istituzione, presentata nel suo complesso attraverso l’Open Day, autentico specchio di una realtà che parla di bellezza, diventa un’importante opportunità per tutti coloro che vogliono acquisire informazioni al fine di investire in una buona formazione musicale.

Concludo con l’invito ai tanti turisti italiani e stranieri che visitano la bella città umbra a partecipare alle iniziative relative alla produzione (seminari, masterclass, concerti, ecc.) che offre il «Morlacchi», evidenziando  come la stessa varietà e  ricchezza espresse  nelle cinque giornate dell’Open Day (24-28 maggio 2022) attraverso gli incontri con i docenti, le lezioni aperte, le visite guidate ed una serie di concerti realizzati dagli studenti, rappresentino la cartina di tornasole di una delle più importanti realtà musicali del nostro Paese.

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1 comments
  1. Alle parole fa più ampio e potente riscontro la musica: ho potuto ascoltare,difatti, un frammento dell’esecuzione di un concerto di Vivaldi e ne ho tratto un’impressione di oblioso incanto. Dopo quell’ascolto, mi sono resa conto, una volta di più, del perché il mito attribuiva a Orfeo il potere di ammansire le belve e trascinare i sassi.
    Complimenti ai giovani esecutori e al direttore!

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