Il Lecce vince 1 a 0 contro il Pordenone e torna in Serie A due anni dopo: dove eravamo rimasti?

Lecce – Siamo tornati. La rabbia racchiusa nei venti minuti finali al Menti di Vicenza, la tensione e la paura di non farcela, la febbre e la passione dei 3.000 all’allenamento di mercoledì sera. L’attesa, ore che sembravano eterne, poi il fischio d’inizio, quasi una liberazione.

I minuti scorrevano, prima l’occasione di Strefezza, poi il tiro a giro di Hjiulmand, ancora, il colpo di testa di Majer, la fucilata di Gendrey. Il pallone non voleva entrare. L’intervallo, primi accenni di ansia, qualcuno mormorava: oggi la porta sembra stregata. Poi, la libido! Minuto 46’, cross di Di Mariano con il contagiri, Majer è lì pronto al centro dell’area di rigore. Quasi non ci crede, guarda il pallone, rimane piantato sulla zolla della storia, torce quel tanto che basta il capo e quella palla, oramai infuocata e pesante come un macigno, gonfia la rete. Il resto è realtà.

Il Lecce, per la sua decima promozione in Serie A, fa le cose in grande. Entra nell’olimpo del calcio italiano da vincitore della cadetteria. Questa è l’impresa di una società oramai all’avanguardia. Qualcuno ricorderà ancora gli anni bui della lega pro. Tanti sacrifici, tanti insuccessi e lacrime versate. Oggi, dopo soli due anni, il Salento torna nella massima serie con una compagine societaria pronta a regalare, alla sua terra, qualcosa in più di una promozione. I prossimi giorni, saranno cruciali perché vedranno l’ingresso di nuove figure e nuova linfa. All’epoca, mancava qualche ingrediente. Ora, il Lecce porta con sé la consapevolezza, l’esperienza, mezzi e strutture. Ci sarà da divertirsi perché se il Direttore Corvino è riuscito a compiere l’impresa in Serie B, pescando gioielli nei posti più lontani della terra, in Serie A potrà sbizzarrirsi tornando a lavorare in mercati ancora più interessanti.

La promozione, solo per ora, vale 40 milioni. Risorse fondamentali per proseguire il percorso di crescita. Nessuno pensi che la vittoria del campionato sia frutto del caso. In questo successo c’è programmazione e state tranquilli, la dirigenza ha già pianificato i passi da compiere da qui ai prossimi tre mesi.

È il momento di godere. La serie A 2019/2020 è stata sottratta al popolo giallorosso a causa del Covid. Dopo gli anni della Serie C e uno di serie B, il Salento aveva conquistato, meritatamente, la massima serie. Neanche il tempo di comprendere cosa stesse succedendo, in un non nulla, la gente di sempre ha dovuto rinunciare a seguire la propria maglia. Stadi vuoti, calcio surreale. Ancora oggi, qualcuno si chiede: cosa sarebbe potuto succedere senza Covid?

Oggi è un’altra storia. Goditela Lecce, godiamocela tutti, lo meritiamo. Riprendiamo da dove abbiamo lasciato. In bocca al lupo!

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