Novoli, la Fondazione Fòcara è salva e tornerà ad operare. Con buona pace dei creditori.

Novoli (Le) – I creditori accettano, il giudice omologa la proposta e la Fondazione Fòcara di Novoli è salva e potrà continuare ad operare.

Il Tribunale Commerciale di Lecce, con la sentenza a firma del presidente Anna Rita Pasca, ha omologato, il 13 maggio scorso, l’accordo di composizione della crisi da sovra-indebitamento, ora conclusosi dopo il consenso dei creditori. Il dispositivo ha previsto che sarà lo stesso organismo (OCC) guidato dal professor Giuseppe Positano, a vigilare sulla regolare esecuzione dell’accordo, provvedendo a tutti gli adempimenti previsti nella proposta d’accordo e nella successiva integrazione, ripartendo entro il 13 giugno prossimo, le somme messe a disposizione dai soci fondatori della Fondazione e cioè Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Novoli.

La novità di rilievo, che si legge nella sentenza, è la vendita dei beni mobili, le opere d’arte in particolar modo, escluse gli originali che restano nel pieno possesso della Fondazione. Si tratta di 59 stampe di Hidetoshi Nagasawa del valore totale di € 59.000,00; altre 30 di Gianfranco Baruchello per € 30.000,00; di 41 grafiche multiple di Iannis Kounellis per € 73.800,00 altre 40 opere di Mimmo Paladino per € 40.000,00 ben 67 di Ugo Nespolo per € 33.500,00 per un importo totale stimato a 236.300,00 Euro. Se la vendita sarà effettuata, sarà poi lo stesso OCC a comunicarlo al giudice ed ai creditori.

Questi invece gli importi dei recuperi dei debiti accumulati dal 2015 al 2018 e la suddivisione tra le varie categorie di creditori. Si tratta di complessivi €.1.137.691,99 (di cui € 335.610,39 per crediti privilegiati ed € 802.081,60 per crediti chirografari), oltre alle spese di procedura per € 48.150,49. La proposta di accordo di composizione dei debiti, prevede il pagamento dei crediti accertati ed ammessi al passivo, mediante i contributi versati dai soci fondatori della Fòcara, e cioè Comune di Novoli per € 65.000, Provincia di Lecce per € 25.000 e Regione Puglia per € 287.250, per un totale di attivo liquido disponibile di € 377.250.

La proposta di accordo prevede le seguenti percentuali di soddisfacimento dei creditori: 100% dei crediti prededucibili per l’importo totale di € 48.150,00 il 38% dei crediti privilegiati, per € 127.532,00 del 20% dei crediti privilegiati declassati per l’importo di € 41.615,69 di un altro 20% dei crediti chirografari per l’importo di € 149.017,39 e del 18% dei chirografari di “secondo grado”, per l’importo di € 10.259,03. Resta da evidenziare che la proposta è stata accettata con una maggioranza andata ben oltre i limiti di legge e pari all’81,71%, superando il 60% previsto dalla legge per il raggiungimento dell’accordo.

Discorso a parte infine merita il debito accumulato da Alta Fedeltà Produzioni srl, che vantava un credito di € 54.893,46. “Trattasi di vicenda singolare ma estranea alla procedura di OCC, che dovrà essere definita con il terzo pignorato è cioè il Comune di Novoli, atteso che le somme che il Comune si è impegnato ad erogare alla Fondazione nel caso di omologazione dell’accordo, sono all’evidenza diverse e rientrano nel redigendo bilancio di previsione 2021. Per cui in relazione alle stesse, l’accordo deve essere rispettato. Esula infatti dalla presente procedura la verifica della correttezza dell’operato del terzo pignorato – conclude il dispositivo -, che ha in un primo momento ritenuto l’erogazione dei contributi subordinata al rendiconto e li ha poi in un secondo momento erogati, pur non essendo mutate le condizioni anche per non avere la Fondazione ricevuto contributi da alcuno dei soci finanziatori ed avendo i conti correnti da tempo pignorati”.

Tra l’altro proprio la vicenda di Alta Fedeltà produzioni srl, avrebbe trovato risoluzione a seguito di transazione tra il Comune e la stessa. Soddisfatto si è detto Giuseppe Positano responsabile dell’OCC. “Si tratta di un provvedimento che contempera perfettamente le esigenze dei creditori con quelle della Fondazione, che potrà in tal modo, essere liberata dal fardello dei vecchi debiti pregressi, riprendendo la sua attività istituzionale nell’interesse della collettività tutta. Un’opportunità, quella offerta dal legislatore -conclude Positano- che la Fondazione ha saputo cogliere”.

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