Va in scena – Balla coi lupi (1990)

“Balla coi lupi”, film western uscito nelle sale cinematografiche il 9 novembre 1990, descrive con struggente intensità la Guerra di secessione americana. Una guerra che dal 12 aprile 1861 al 23 giugno 1865, portò allo spargimento di un’enorme quantità di sangue e tanto dolore, in un popolo che ebbe la sola colpa di trovarsi a nascere in un territorio che mai più avrebbe potuto abitare né vivere in pace e serenità, come fino ad allora aveva fatto.

Kevin Costner, nei panni del tenente John Dunbar, intraprende un vero e proprio viaggio verso la conoscenza della tribù indiana Sioux, che lo porterà a maturare una nuova visione della vita. Il forte senso di rispetto, di ammirazione verso tale popolo e il conseguente amore per una donna bianca inseritasi nella tribù quando era bambina, lo fanno sentire parte integrante e amico di questo gruppo di persone ormai a lui care.

L’umanità, d’altronde, è la base di nuovi rapporti, di conoscenza, e conseguentemente di ricchezza e pace. Una pace stracciata via dal governo americano con una brutalità lancinante e triste, come ben dimostrano le scene di questa pellicola, che nel dare un senso forte e preciso di cattiveria e avidità, oltre che riuscire a emozionare un ampissimo pubblico, ha centrato l’obiettivo.
Lo dimostra il successo planetario e gli innumerevoli premi che il film è riuscito a conquistare nel corso dell’anno 1991, e non solo, classificandosi al 75°posto nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.

Il protagonista del film, prima di proseguire il viaggio insieme alla nuova tribù, caduto nelle mani del governo americano, comprende la drammaticità del contesto in cui si ritrova, e i sensi di disgusto, ribrezzo e rabbia si fanno più vivi nel cuore del tenente Dunbar. Egli infatti si riscopre affine ai valori della tribù amica, ma una volta tornato e recuperato dai cari amici pellerossa, la razionalità che nasce proprio dall’amore verso i Sioux lo porta all’abbandono dell’accampamento. Una scelta premurosa che vuole prevenire l’attacco da parte del governo, accanito nella ricerca del traditore e nella distruzione dei villaggi dei nativi americani. Una rinuncia che parla d’amore e d’amicizia.

Diretto sulle note della colonna sonora scritta da John Barry, “Balla coi lupi” si fa strada verso un finale emozionante e profondo, in cui il dolore dell’addio viene accompagnato dalle tristi righe che delineano il finale negli ultimi minuti della pellicola.

Dunbar, come ben dice, visita un fronte prima di scomparire. Oggi di questo fronte resta poco. Restano la morte, il dolore, qualche testimonianza di quel che c’è stato e che mai tornerà, di quello che l’uomo ha distrutto e che senza umanità ha voluto ricostruire. Restano le emozionanti parole di un uomo che può solo insegnare ad amare, in un film brillante che non potrà che rimanere impresso nelle menti di chi ha avuto il piacere di guardarlo.
Così Uccello Scalciante si rivolse al tenente Dunbar e così vogliamo ricordare un pezzo di storia, di vita, attraverso alcune delle parole di questo fantastico lungometraggio:” Stavo pensando che di tutte le piste di questa vita la più importante è quella che conduce all’essere umano. Penso che tu sei su questa pista e questo è bene”.

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