
Poi continua nella nota diffusa agli organi di stampa: “Amministrare vuol dire proporre, studiare, esporsi, metterci la faccia in prima persona, con cognizione di causa e senso di responsabilità, per permettere ai nostri straordinari contenitori culturali, di fare un salto di qualità. Un esempio che parli per tutti? L’Apollo! Il teatro emblema della storia culturale di Lecce, non lo avevamo pensato per i saggi di danza, sinceramente pensavamo a qualcosa di più prestigioso. Amministrare una città come Lecce, impregnata di cultura e storia, richiede soprattutto un’esperienza di largo respiro. Va bene tutto certo, anche associazioni di area se queste servono per formare un gruppo di consenso, ma amministrare è davvero un’altra cosa, soprattutto è una cosa seria.
La vera sfida che mi sarei aspettato da questa amministrazione? Quella di sprovincializzare la gestione dei contenitori culturali. Lecce stessa è un contenitore naturale di risorse culturali e storiche, ogni scorcio, ogni via del centro storico, oltre ai classici monumenti, rappresenta uno spunto per uno slancio ed un’iniziativa che possa avere risalto a livello turistico. I nostri imprenditori in questo hanno dato grande dimostrazione, intercettando idee che a noi stessi spesso sono sfuggite ma, se l’amministrazione non segue ed asseconda lo spirito pionieristico dei cittadini stessi, se gli assessori non fanno in modo di creare un palcoscenico nel quale ogni cittadino possa essere attore, il lavoro degli imprenditori stessi è monco e faticoso.
Il turismo leccese – conclude l’avvocato Messuti – potrebbe essere un modo per creare economia e posti di lavoro ma sopratutto servizi indirizzati ad una vocazione turistica e se si riuscisse a lavorare con concretezza in questo direzione, anche il problema della ricerca dei servizi nei confronti dei lavoratori della Lupiae, non rappresenterebbe più un problema”.