Bande a Sud: dopo il giro del mondo, i Transglobal Underground approdano a Trepuzzi e la festa continua.

kabatroniks

Trepuzzi (Le) – Quando il ritmo etnico scende in pista al ritmo di dance,con l’energia dell’ hip hop, l’incalzare travolgente del genere techno e un pizzico della freschezza della musica new age,  non ci sono dubbi: a salire sul palco sono i Transglobal Underground.

La band, di origine inglese, nota per il suo repertorio di world music si prepara per esordire in anteprima nel Salento questa sera alle 22.30 presso Largo Margherita a Trepuzzi. Il concerto, che come quello di Capossela sarà gratuito, rientra nell’evento Bande A Sud che quest’anno, più che mai, ha deciso di sfidare ogni confine. Anche oggi, non a caso, occorrerà prender posto e allacciare le cinture, pronti per spiccare il volo alla volta di un mondo tutto da “orecchiare”. Occhi socchiusi, orecchie aperte, e tanta voglia di conoscere che suono abbia il “diverso”:questi gli ingredienti della serata di oggi che nel  piatto forte servirà musiche etniche quali quella africana, giamaicana (reggae), e indiana (bhangra).

Per dimostrare però che le uniche barriere ad erigere il concetto di alterità sono quelle costruite da menti poco aperte, i Transglobal non saranno soli: al loro fianco ci sarà la Fanfara di Tirana, gruppo nato nel 2002 nell’ambito della banda dell’esercito albanese, per poi spaziare dalla musica tradizionale dei matrimoni alkabà, improvvisazione al clarinetto tipica del sud dell’Albania, senza mai escludere arrangiamenti ispirati al  dub, al jazz e alla musica popolare balcanica in genere.

A completare la formazione sul palco, graditi musicisti d’eccezione saranno il compositore e fisarmonicista Admir Shkurtaj e il violoncellista Redi Hasa, nativi di Tirana ma rinomati  nel Salento da ormai molti anni per aver messo in gioco le proprie sorprendenti  creatività e performance di alto livello, mescolando ad arte sonorità e culture e collaborando con importanti progetti sul territorio pugliese e nazionale.

Il risultato di questomelting pot? lo spiega lo stesso nome: I Kabatronics, ossia il frutto di un insolito innesto tra  “Kaba”, che nel gergo albanese è l’improvvisazione con il clarinetto, e “Tronics”, con chiaro riferimento all’ elettronica che caratterizza i Transglobal Underground. Il risultato è tutto da scoprire  a tal punto da ricevere ben due riconoscimenti alla Premiazione dell’ Indipendent Music Award: al loro album “Kabatronics”(2013, World Village) il premio di “Best World Beat Album” e al loro video “No Guns to the Wedding” il premio di “Best Short Form Music Video”.

Il concerto di questa sera è realizzato con il contributo di Puglia Sounds e vedrà inoltre la partecipazione di Lecce2019 con la presenza di “Curiosity Zone” e l’intervento del direttore artistico Airan Berg.

Se nella nottata appena trascorsa a compiacere l’occhio ci ha pensato un cielo trapunto di stelle e una luna piena mozzafiato, oggi le stelle potrebbero esser scese dal cielo per guadagnare il palco..e chissà che l’orecchio, talune volte, non sia in grado di farci superare quella “siepe” che l’occhio umano non sempre è in grado di tralasciare.

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Bande a Sud: dopo il giro del mondo, i Transglobal Underground approdano a Trepuzzi e la festa continua.

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Trepuzzi (Le) – Quando il ritmo etnico scende in pista al ritmo di dance,con l’energia dell’ hip hop, l’incalzare travolgente del genere techno e un pizzico della freschezza della musica new age,  non ci sono dubbi: a salire sul palco sono i Transglobal Underground.

La band, di origine inglese, nota per il suo repertorio di world music si prepara per esordire in anteprima nel Salento questa sera alle 22.30 presso Largo Margherita a Trepuzzi. Il concerto, che come quello di Capossela sarà gratuito, rientra nell’evento Bande A Sud che quest’anno, più che mai, ha deciso di sfidare ogni confine. Anche oggi, non a caso, occorrerà prender posto e allacciare le cinture, pronti per spiccare il volo alla volta di un mondo tutto da “orecchiare”. Occhi socchiusi, orecchie aperte, e tanta voglia di conoscere che suono abbia il “diverso”:questi gli ingredienti della serata di oggi che nel  piatto forte servirà musiche etniche quali quella africana, giamaicana (reggae), e indiana (bhangra).

Per dimostrare però che le uniche barriere ad erigere il concetto di alterità sono quelle costruite da menti poco aperte, i Transglobal non saranno soli: al loro fianco ci sarà la Fanfara di Tirana, gruppo nato nel 2002 nell’ambito della banda dell’esercito albanese, per poi spaziare dalla musica tradizionale dei matrimoni alkabà, improvvisazione al clarinetto tipica del sud dell’Albania, senza mai escludere arrangiamenti ispirati al  dub, al jazz e alla musica popolare balcanica in genere.

A completare la formazione sul palco, graditi musicisti d’eccezione saranno il compositore e fisarmonicista Admir Shkurtaj e il violoncellista Redi Hasa, nativi di Tirana ma rinomati  nel Salento da ormai molti anni per aver messo in gioco le proprie sorprendenti  creatività e performance di alto livello, mescolando ad arte sonorità e culture e collaborando con importanti progetti sul territorio pugliese e nazionale.

Il risultato di questomelting pot? lo spiega lo stesso nome: I Kabatronics, ossia il frutto di un insolito innesto tra  “Kaba”, che nel gergo albanese è l’improvvisazione con il clarinetto, e “Tronics”, con chiaro riferimento all’ elettronica che caratterizza i Transglobal Underground. Il risultato è tutto da scoprire  a tal punto da ricevere ben due riconoscimenti alla Premiazione dell’ Indipendent Music Award: al loro album “Kabatronics”(2013, World Village) il premio di “Best World Beat Album” e al loro video “No Guns to the Wedding” il premio di “Best Short Form Music Video”.

Il concerto di questa sera è realizzato con il contributo di Puglia Sounds e vedrà inoltre la partecipazione di Lecce2019 con la presenza di “Curiosity Zone” e l’intervento del direttore artistico Airan Berg.

Se nella nottata appena trascorsa a compiacere l’occhio ci ha pensato un cielo trapunto di stelle e una luna piena mozzafiato, oggi le stelle potrebbero esser scese dal cielo per guadagnare il palco..e chissà che l’orecchio, talune volte, non sia in grado di farci superare quella “siepe” che l’occhio umano non sempre è in grado di tralasciare.

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